Residenziale PETR/01 (via Petrarca-Mi)
EDILIZIA RESIDENZIALE PRIVATA
Recupero del sottotetto ad uso abitativo
via Petrarca - Milano
DATI GENERALIL’intervento in oggetto ha come obiettivo il recupero delle porzioni di sottotetto esistenti per renderle utilizzabili a fini abitativi, senza prescindere dalle considerazioni circa la conservazione di un immagine coerente complessiva dell’impianto edilizio. Questa predisposizione non è dettata solo dal vincolo Ministeriale del 1963 ma appartiene alla sensibilità della Proprietà, conscia del fatto che la trasformazione dell'edificio ha, necessariamente, riflessi sull’ambito urbano di pertinenza e, perciò, sul valore intrinseco dell’edificio stesso. Il progetto di recupero è stato impostato su queste basi.
METODOLOGIA
L’intervento di trasformazione, oltre alle linee guida legate alle condizioni storico-ambientalideve assecondare un’altra serie di vincoli:
1. vincoli di carattere urbanistico-amministrativo:
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l’altezza media ponderale dei locali abitabili;
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l’altezza media ponderale del volume di ampliamento inteso complessivamente;
2. vincoli di carattere igienico-sanitario:
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le dimensioni minime delle stanze (superficie, altezza, volume);
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i rapporti di aerazione e di illuminazione;
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il contenimento dei consumi energetici;
3. vincoli di carattere statico-strutturale:
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l’interfaccia della struttura portante della nuova copertura con le murature della parte sottostante;
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il consolidamento della soletta del quinto piano;
4. vincoli di carattere impiantistico:
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lo sbarco ascensore al quinto piano;
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la rete degli impianti di scarico e il collegamento con quelle esistenti ai piani inferiori;
5. vincoli di carattere distributivo:
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il collegamento tra il quarto e il quinto piano;
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la relazione tra gli ambienti interni;
6. vincoli di carattere tecnico-funzionale;
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il collegamento alla rete dei pluviali esistente;
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la continuità della linea di gronda;
La sintesi progettuale, in grado di soddisfare il sistema dei vari vincoli, di cui sopra, e nello stesso tempo le condizioni enunciate in premessa, è stata individuata ricercando, all’interno del contesto urbano richiamato dal vincolo ambientale, casi o soluzioni tecniche che potessero adattarsi alla situazione in oggetto. Dall’analisi delle tipologie ricorrenti ne è emersa una che, pur non essendo particolarmente diffusa, richiama con immediatezza le peculiarità storico-urbanistiche degli insediamenti realizzati attorno al Castello Sforzesco e al Parco Sempione. La matrice francese del disegno urbano, particolarmente evidente nel tracciato di Foro Bonaparte e via Canova-via Melzi d’Eril, è esplicita nel segno tracciato dalla direttrice, che da piazza Cairoli, attraverso il Castello Sforzesco e l’Arco della Pace, conduce verso corso Sempione, disposto sull’asse Nord-Ovest, idealmente in direzione della Francia e di Parigi. Quasi naturalmente perciò, dovendo pensare ad una soluzione architettonica per risolvere la copertura dell’edificio di via Petrarca, vengono alla mente i cosiddetti tetti “alla francese”, ideati dall’architetto Jules Hardouin Mansard, che si caratterizzano appunto per il fatto di essere conformati in modo tale da sfruttare gli spazi di sottotetto in maniera ottimale, dal punto di vista funzionale, e di realizzare un insieme armonico tra corpo di fabbrica e copertura, dal punto di vista compositivo.
Da qui il progetto di una copertura dai connotati tipicamente “francesi”, capace di accettare come condizione principale quella di dare dignità architettonica e compositiva agli elementi del tetto, completando in modo armonico l’immagine dell’edificio e integrandosi con il contesto urbano e storico-ambientale.
INQUADRAMENTO STORICO
L’edificio è stato realizzato nei primi anni del 1900 così come la gran parte degli edifici sorti nell’ambito del sistema urbano di Sempione-Foro Bonaparte, posto sull’asse di via Dante-Cordusio, cardine ed elemento qualificante del piano regolatore Beruto, il cui nucleo più significativo risale al periodo napoleonico (il Foro Bonaparte di Antolini, l’Arco della Pace e l’Arena del Cagnola). L’organizzazione morfologica di questa parte della città è costituita da elementi tipici dell’urbanistica del tempo: la piazza che disimpegna le strade a raggiera, l’asse stradale ottenuto per sventramenti, l’esedra, sfruttano con naturalezza le preesistenze come centri geometrici e prospettici dell’insieme. Il modello implicito, sia pure in modesta versione, è la Parigi haussmanniana.
La proprietà dell’immobile si è trasmessa per via ereditaria e, di conseguenza, l'edificio è rimasto sotto la tutela di persone appartenenti alla medesima famiglia di origine. Tutt’oggi alcuni degli appartamenti sono occupati delle famiglie che hanno ereditato lo stabile. Ciò ha determinato una cura particolare per le condizioni di salute delle strutture, che si è manifestata attraverso costanti opere di manutenzione, ultima delle quali l’intervento di pulizia e ripristino delle facciate esterne. Tutto ciò ha fatto in modo che lo stabile si conservasse in ottimo stato.
Data la complessità della conformazione risulta impossibile utilizzare il sottotetto a fini abitativi, nel rispetto della normativa in vigore, senza rivedere in modo radicale la struttura e la morfologia della copertura.
IL TETTO
La copertura è costituita da un ordito di travi, puntoni, saette, catene e ribassi di ogni genere che sconvolgono l’ordine geometrico della parte sottostante dell’immobile. Il tutto disposto a sostenere da un manto impermeabile costituito da tegole marsigliesi in buono stato di conservazione. Gronde, compluvi e displuvi disegnano un volume alquanto complesso ma certamente funzionale allo scopo di condurre l’acqua piovana verso i pluviali. Nel sottotetto arrivano tutti i terminali delle varie canne fumarie, condotti di esalazione, cavedi tecnici, dei quali solo alcuni sono effettivamente utilizzati e necessari.
IL PROGETTO
L’intervento prevede la totale sostituzione della copertura esistente con modifica dell’inclinazione delle falde, ridisegno delle linee di colmo, scelta di nuovi materiali e di nuove tecniche costruttive. Al contrario non vengono toccate ne le facciate esterne, su via Petrarca e su via Revere, ne i fronti interni. I fronti esterni vengono conservati fino alle mensole lignee poste appena al di sotto della linea di gronda, mentre i fronti interni vengono conservati fino al cornicione, il quale, leggermente deteriorato, sarà semplicemente riparato. Le linee di gronda rimangono sostanzialmente ad una quota costante identica a quella attuale, sia internamente che esternamente. Anche la linea di colmo rimane sostanzialmente costante ma ad una quota prossima a quella delle porzioni di tetto ora più elevate. Tra la linea di gronda e quella di colmo, per le caratteristiche stesse del tetto “alla francese” si viene a creare una linea intermedia di divisione tra la parte del tetto più pendente e quella superiore meno inclinata, che rimane ad una quota sostanzialmente costante per tutto il perimetro della copertura.
Il manto impermeabile è in lamiera di rame nervata e in rame sono tutti gli elementi di raccordo, e tutte le lattonerie. Al di sotto del manto in rame è previsto uno strato coibente opportunamente dimensionato con la funzione di limitare le dispersioni termiche di calore, di proteggere la struttura portante dagli sbalzi di temperatura, limitando le dilatazioni, e di ridurre l’effetto sonoro della pioggia sulla lamiera.
La struttura portante è realizzata interamente mediante l’utilizzo di profili in acciaio imbullonati o saldati. Profili d’acciaio vengono adoperati anche per rinforzare la soletta del quinto piano inserendole nella gettata di cls sotto la rete elettrosaldata. La struttura portante del tratto di falda più pendente viene realizzata mediante la costituzione di una struttura a telaio in acciaio zincato ancorata ai profili d’acciaio e alla muratura perimetrale. Lo spazio che si viene a creare all’interno del telaio può essere utilizzato per la distribuzione impiantistica o, come nel caso dei tratti posti in corrispondenza delle finestre, per posizionare degli elementi accessori.
La scelta di adoperare profili in acciaio e lamiera di rame è legato a una serie di motivazioni interagenti:
la realizzazione dell’opera è subordinata alla rimozione dell’attuale copertura posta a protezione di un edificio completamente abitato, perciò è essenziale che le operazioni di sostituzione del manto impermeabile avvengano nel rispetto di tempistiche estremamente ridotte; questa condizione, per esempio, è ottenibile limitando le operazioni di costruzione a semplici operazioni di montaggio e di assemblaggio di elementi tecnici già predisposti in officina;
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per motivi statici e di movimentazione è opportuno contenere, per quanto possibile, il peso e le dimensioni delle strutture che vanno a sovraccaricare le murature esistenti;
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il rame è un materiale ampiamente utilizzato nell’architettura tradizionale e tuttora ampiamente usato; si veda per esempio la copertura del Nuovo Piccolo Teatro;
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la lamiera nervata, infine, offre ottime garanzie di lavorabilità, per le connessioni e i collegamenti tra le diverse falde, e di tenuta impermeabile.
I serramenti, realizzati in legno verniciato, sono disposti in linea con quelli dei piani inferiori con le seguenti particolarità:
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lungo il tratto di facciata su via Petrarca fino all’angolo con via Revere e da qui fino alla fine del tratto di edificio aggettante, i serramenti sono realizzati in modo da sporgere dalla linea intermedia di cui si è detto sopra, che in questo tratto è sottolineata da frontone sagomato, in elementi di cls, di coronamento, con dei voltini ricurvi, la copertura dei quali si fonde con il resto del tetto formando una serie di “unghie” che movimentano la linea del tetto mettendo in risalto il corpo di fabbrica su via Petrarca;
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tutti gli altri serramenti rimangono al di sotto della linea di coronamento;
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tutte le finestre hanno come caratteristica quella di avere, all’esterno del serramento, una fioriera, posta in posizione tale da consentire una facile e sicura manutenzione delle piante;
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la presenza potenziale di essenze vegetali arricchisce ulteriormente l’immagine della facciata e la mette in relazione con il verde presente nell’immediato contesto del Parco Sempione e della via Vincenzo Monti;
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mentre verso l’esterno si è cercato di mantenere una certa regolarità nel disegno delle falde, sui lati interni, per motivi di funzionalità delle abitazioni, si sono realizzati due terrazzi ai quali si accede tramite normale porta-finestra;
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per lo stesso motivo sono stati inseriti alcuni serramenti a filo falda, disposti secondo precisi allineamenti e corrispondenze.
Per quanto riguarda, infine, la presenza di canne fumarie, camini, canne di esalazione, solo in fase di realizzazione delle opere si potrà individuare quelle effettivamente utilizzate e necessarie. Queste ultime saranno portate in copertura e corredate di ogni accessorio utile, quelle non utilizzate saranno definitivamente chiuse.
In conclusione, con questo progetto si tentato di conciliare le esigenze di funzionalità degli ambienti, che la norma consente di realizzare nel rispetto di tutte le condizioni di fattibilità, con le istanze di tipo contestuale, legate all’inserimento di un nuovo manufatto in un ambiente costruito e decisamente connotato.
PROGETTO ARCHITETTONICO
arch. Alberto Cesana
arch. Gabriele Nizzi